Flixbus in partenza da Brno - Hotel Grand |
Sull'onda dell'entusiasmo per il mio primo viaggio con Flixbus (perchè i Sagittari come me vivono di questi, talvolta effimeri, entusiasmi), ho deciso di mettere alla prova questa nuova opzione di viaggio con un percorso più lungo ed articolato, che da Bologna mi portasse a visitare Bratislava (capitale della Repubblica Slovacca) e Brno (seconda città della Repubblica Ceca dopo Praga). Ecco allora una tabella che può darci una prima indicazione di tempi, costi e distanze delle singole tratte:
- Bologna > Mestre, 146 km circa in 01h45m, €05.00
- Mestre > Bratislava, 643 km circa in 09h25m, €27.00
- Bratislava > Brno, 129 km circa in 01h45m, €07.90
- Brno > Bratislava, 129 km circa in 01h45m, €06.00
- Bratislava > Mestre, 643 km circa in 09h25m, €42.90
- Mestre > Bologna, 146km circa in 01h45m, €13.90
Cominciamo col dire che Flixbus rappresenta per alcuni una semplice alternativa, per altri una nuova possibilità a prezzi ragionevoli, per altri ancora l'unico modo per raggiungere in autonomia una certa destinazione. Non si tratta, in sostanza, di una soluzione ideale per tutti: se ad esempio non avete alcun problema a prendere l'aereo, dovete viaggiare tra città comodamente servite da aeroporti (o stazioni ferroviarie) e potete approfittare delle offerte formulate dalle compagnie low-cost, ecco che l'opzione Flixbus diventa per voi ben poco interessante e praticabile, almeno dal punto di vista di un ragionamento tecnico.
Il trasporto su gomma, se svecchiato attraverso una convincente campagna di branding/marketing ed inserito all'interno di un network europeo come fatto dalla società tedesca, ha invece un senso se dovete partire o arrivare da città meno servite dagli aeroporti; se potete permettervi il lusso di viaggiare in modo ecologico ma senza eccessiva fretta; se accettate di prendere l'aereo, quando strettamente necessario, ma valutate con gioia & sollievo la possibilità di spostarvi con mezzi diversi, che non prevedano di portare le vostre chiappe a dodicimila metri di quota (e dopo aver superato trasferimenti in aeroporto, controlli di sicurezza, norme per il trasporto di liquidi ed oggetti, turbolenze o altro). Nel mio caso, si è trattato di una felice combinazione di fattori: più tempo a disposizione, curiosità di provare un sistema di trasporto che fino ad oggi non avevo mai valutato per le lunghe tratte e completo relax dettato dalla scelta di un mezzo alternativo all'aereo.
Il trasporto su gomma, se svecchiato attraverso una convincente campagna di branding/marketing ed inserito all'interno di un network europeo come fatto dalla società tedesca, ha invece un senso se dovete partire o arrivare da città meno servite dagli aeroporti; se potete permettervi il lusso di viaggiare in modo ecologico ma senza eccessiva fretta; se accettate di prendere l'aereo, quando strettamente necessario, ma valutate con gioia & sollievo la possibilità di spostarvi con mezzi diversi, che non prevedano di portare le vostre chiappe a dodicimila metri di quota (e dopo aver superato trasferimenti in aeroporto, controlli di sicurezza, norme per il trasporto di liquidi ed oggetti, turbolenze o altro). Nel mio caso, si è trattato di una felice combinazione di fattori: più tempo a disposizione, curiosità di provare un sistema di trasporto che fino ad oggi non avevo mai valutato per le lunghe tratte e completo relax dettato dalla scelta di un mezzo alternativo all'aereo.
Da Bologna a Bratislava, via Mestre
In questa recensione cercherò di fornire un resoconto sintetico e dettagliato della mia esperienza, sfatando alcuni miti che si leggono sui vari forum e confermando d'altro canto altre circostanze che riguardano, almeno allo stato attuale, Flixbus.
La prima raccomandazione che mi sento di farvi è quella di mantenere un atteggiamento vigile e "pro-attivo" nei momenti che precedono l'orario di partenza. Capita infatti di leggere in Rete che alcuni utenti non sono riusciti ad individuare il proprio autobus, vedendoselo scorrere davanti agli occhi senza averlo correttamente identificato nè essersi imbarcati. Penso che si tratti di una circostanza credibile, ma che in qualche modo è possibile prevenire ed evitare. In autostazione le diciture presenti sui monitor di arrivi e partenze non sono sempre aggiornate o veritiere: succede ad esempio che un bus sia in leggero ritardo (motivo per il quale Flixbus non ritiene di inviarvi un alert via app o SMS) e che la partenza scompaia letteralmente dai tabelloni luminosi una volta scaduto l'orario ufficiale, circostanza che vi costringerà, per utilizzare un termine aeronautico, ad un avvicinamento a vista al vostro bus. Se doveste trovarvi in questa situazione, non infrequente dal momento che il traffico su gomma può essere per sua natura più soggetto a contrattempi e pertanto meno puntuale di quello su rotaia o aereo, il mio consiglio è quello di non spaventarsi ma cercare informazioni tra le altre persone in attesa e verificare ad occhio sia le piattaforme di partenza che l'ingresso dell'autostazione, in modo che non vi sfugga l'arrivo di nessun bus. Un aiuto aggiuntivo vi arriverà dal colore dei Flixbus, un verde identificabile con grande facilità, ma ricordate che talvolta alcuni mezzi potrebbero non presentare lo stesso disegno, per cui dovrete riconoscerli da scritte e cartelli con il logo Flixbus generalmente posti nelle fiancate o all'interno del parabrezza.
Fatta questa premessa, devo dire che al momento della partenza da Bologna il nostro autobus era in leggero ritardo per cui, come scritto, non ho fatto altro che confrontarmi con le altre persone in partenza, rimanere unito al gruppo e tenere d'occhio tutti gli autobus in arrivo. In questo modo abbiamo intercettato senza difficoltà l'arrivo del nostro mezzo (linea 482), proceduto in modo non eccessivamente disordinato al check-in (con l'autista che aiuta a caricare i bagagli e verifica il QR Code della nostra prenotazione) e preso posto a bordo.
Da Bologna a Mestre |
Nel corso dei sei viaggi effettuati tutti i principali servizi offerti da Flixbus sono stati presenti e fruibili: posti comodi (pur se con alcune differenze, lo spazio per le gambe a disposizione sul bus da Mestre a Bologna non ha avuto rivali), WiFi funzionante, toilette, cinture di sicurezza ed almeno una presa elettrica per ogni coppia di sedili sono sempre stati a disposizione dei passeggeri. Un consiglio che mi sento di offrirvi riguardo alle prese elettriche è quello di munirvi di uno sdoppiatore (presa elettrica con due o tre uscite) o di una presa USB che supporti il collegamento di più di un apparecchio: in questo modo, anche nel caso di disponibilità di una sola presa, entrambi i passeggeri potranno ricaricare tablet e smartphone senza doversi necessariamente alternare (senza contare il fatto che grazie alla vostra capacità organizzativa farete un figurone ed attaccherete facilmente discorso con il vicino o la vicina).
Il percorso da Bologna a Mestre si è svolto in modo tranquillo ed ordinato: atmosfera rilassante e rilassata, guida tranquilla ed arrivo in stazione poco oltre l'orario ufficiale. La parte più noiosa dell'intero viaggio di andata è stata probabilmente l'attesa di circa due ore presso la stazione di Mestre: bar e negozi chiusi, serrande abbassate e letteralmente nulla da fare non hanno reso questa pausa eccezionalmente piacevole, la cui unica nota positiva è stata - a voler vedere il bicchiere mezzo pieno - una certa sensazione di sicurezza data dalla visibile presenza delle forze dell'ordine, nonchè dalla luminosità e dalla pulizia degli ambienti.
Avvicinandosi l'orario di arrivo del bus per Bratislava (linea N545) ci siamo recati alla fermata, identificata da un piccolo cartello sul marciapiede in prossimità della stazione. Il bus, operato dalla ditta slovacca Blaguss, è arrivato con puntualità e tutte le operazioni di caricamento dei bagagli e check-in sono state assistite dagli autisti, forse un poco freddi e distaccati, in modo veloce e professionale. Io ho trovato posto di fianco ad un timido ragazzo austriaco e non ho quindi potuto approfittare del finestrino come comoda parete d'appoggio per la notte: per non disturbarlo non ho inoltre voluto condurrei i miei primi esperimenti con il cuscino gonfiabile comprato su Amazon, nè tirato fuori dallo zaino cibo/bevande per il timore di sporcare e/o creare problemi, come spesso maldestramente mi capita. La guida è stata anche in questo caso perfetta: se come me siete persone generalmente prudenti, apprezzerete il fatto che nella maggior parte dei casi la conduzione del bus è tranquilla e rilassata. La possibilità di guardare lo scorrere continuo del paesaggio da una posizione comoda e rialzata è per me impagabile, e favorisce il rilassamento più di ogni altro mezzo di trasporto, ed al di là delle statistiche sugli incidenti. Il viaggio si è dunque svolto senza inconvenienti: le luci sono state accese solo in corrispondenza delle fermate intermedie (Udine, Villach, Klagenfurt, Graz e Vienna Erdberg, tutte precedute da annunci chiari e comprensibili) e chi ha voluto è riuscito sicuramente ad approfittare di qualche momento di riposo.
Corre l'obbligo di ricordare come la trasferta notturna sia un tipo di trasferimento nel quale ognuno cerca di arrangiarsi come può, pur di addormentarsi per qualche istante: capiterà pertanto di trovarsi insieme a persone che russano o vanno in apnea emettendo strani suoni, ad alcune che si tolgono le scarpe, ad altre ancora che - come nel mio caso - occupano i due posti di fianco al vostro e si stendono al punto da toccare con i loro piedi il vostro bracciolo. Penso che, circoscritte in questi limiti, si tratti di situazioni che bisogna mettere in conto e con le quali è possibile convivere: è tuttavia necessario evidenziarle, perchè non tutti potrebbero trovarsi a proprio agio o, più importante, essere disposti ad adattarsi ad evenienze che possono essere sempre diverse (e talvolta migliori, come nel caso del civilissimo viaggio di ritorno da Bratislava a Mestre). Per quanto riguarda la possibilità di scendere per sgranchirsi le gambe ed acquistare qualche prodotto, nel nostro caso gli autisti hanno effettuato un'unica pausa in un piccolo ma grazioso autogrill di Villach, in Austria, attorno alle cinque del mattino.
Il percorso da Bologna a Mestre si è svolto in modo tranquillo ed ordinato: atmosfera rilassante e rilassata, guida tranquilla ed arrivo in stazione poco oltre l'orario ufficiale. La parte più noiosa dell'intero viaggio di andata è stata probabilmente l'attesa di circa due ore presso la stazione di Mestre: bar e negozi chiusi, serrande abbassate e letteralmente nulla da fare non hanno reso questa pausa eccezionalmente piacevole, la cui unica nota positiva è stata - a voler vedere il bicchiere mezzo pieno - una certa sensazione di sicurezza data dalla visibile presenza delle forze dell'ordine, nonchè dalla luminosità e dalla pulizia degli ambienti.
Avvicinandosi l'orario di arrivo del bus per Bratislava (linea N545) ci siamo recati alla fermata, identificata da un piccolo cartello sul marciapiede in prossimità della stazione. Il bus, operato dalla ditta slovacca Blaguss, è arrivato con puntualità e tutte le operazioni di caricamento dei bagagli e check-in sono state assistite dagli autisti, forse un poco freddi e distaccati, in modo veloce e professionale. Io ho trovato posto di fianco ad un timido ragazzo austriaco e non ho quindi potuto approfittare del finestrino come comoda parete d'appoggio per la notte: per non disturbarlo non ho inoltre voluto condurrei i miei primi esperimenti con il cuscino gonfiabile comprato su Amazon, nè tirato fuori dallo zaino cibo/bevande per il timore di sporcare e/o creare problemi, come spesso maldestramente mi capita. La guida è stata anche in questo caso perfetta: se come me siete persone generalmente prudenti, apprezzerete il fatto che nella maggior parte dei casi la conduzione del bus è tranquilla e rilassata. La possibilità di guardare lo scorrere continuo del paesaggio da una posizione comoda e rialzata è per me impagabile, e favorisce il rilassamento più di ogni altro mezzo di trasporto, ed al di là delle statistiche sugli incidenti. Il viaggio si è dunque svolto senza inconvenienti: le luci sono state accese solo in corrispondenza delle fermate intermedie (Udine, Villach, Klagenfurt, Graz e Vienna Erdberg, tutte precedute da annunci chiari e comprensibili) e chi ha voluto è riuscito sicuramente ad approfittare di qualche momento di riposo.
Corre l'obbligo di ricordare come la trasferta notturna sia un tipo di trasferimento nel quale ognuno cerca di arrangiarsi come può, pur di addormentarsi per qualche istante: capiterà pertanto di trovarsi insieme a persone che russano o vanno in apnea emettendo strani suoni, ad alcune che si tolgono le scarpe, ad altre ancora che - come nel mio caso - occupano i due posti di fianco al vostro e si stendono al punto da toccare con i loro piedi il vostro bracciolo. Penso che, circoscritte in questi limiti, si tratti di situazioni che bisogna mettere in conto e con le quali è possibile convivere: è tuttavia necessario evidenziarle, perchè non tutti potrebbero trovarsi a proprio agio o, più importante, essere disposti ad adattarsi ad evenienze che possono essere sempre diverse (e talvolta migliori, come nel caso del civilissimo viaggio di ritorno da Bratislava a Mestre). Per quanto riguarda la possibilità di scendere per sgranchirsi le gambe ed acquistare qualche prodotto, nel nostro caso gli autisti hanno effettuato un'unica pausa in un piccolo ma grazioso autogrill di Villach, in Austria, attorno alle cinque del mattino.
Il nostro Flixbus a Villach in tutto il suo scintillante splendore |
Le fermate presso le stazioni austriache hanno valso da sole una parte del prezzo del biglietto. L'avvicinamento alle singole città è davvero suggestivo, almeno per le persone come me che davanti al nuovo rimangono generalmente a bocca aperta, e la bellezza dei luoghi unita all'evidente sensazione di ordine e pulizia fanno venire voglia di prenotare altri viaggi per andare alla scoperta (anche) di questi posti. Giunti all'autostazione di Vienna Erdberg (per la verità un poco squallida, dal momento che alcune fermate dei bus avvengono sotto ad un buio cavalcavia...), il nostro Flixbus si è praticamente svuotato e sono stati meno di una decina, compresi i due conducenti, gli intrepidi che hanno proseguito il viaggio fino alla capitale slovacca. Ho particolarmente apprezzato che prima di ripartire gli autisti abbiano proceduto ad un completo lavaggio esterno del mezzo (che noi passeggeri abbiamo potuto goderci da dentro, un'esperienza che ho sempre desiderato vivere sin da piccolo!), un accorgimento intelligente che fa in modo che il verde-Flixbus possa risaltare ancora di più e trasmettere una rassicurante sensazione di igiene, cura e modernità.
L'arrivo a Bratislava è stato puntuale - nonostante una sosta tecnica per il rifornimento - e suggestivo, per le decine di pale eoliche che ci danno il benvenuto attraversando la campagna slovacca e per il progressivo ingresso nel contesto urbano, salutato da una lenta trasformazione del paesaggio che non manca mai di affascinarmi. Menzione particolare per l'autostazione di Bratislava, che avrei scoperto nel dettaglio nei giorni successivi: si tratta di una struttura nuova e bellissima, che può tranquillamente paragonarsi a quella di certi piccoli e moderni aeroporti per la cura dei dettagli, l'accoglienza e l'abbondanza dei posti a sedere, la varietà dei servizi offerti e la chiarezza con la quale sono presentate le informazioni ai viaggiatori. Chapeau!
Da Bratislava a Brno
Trascorso il primo giorno a Bratislava, è stata la volta della gita a Brno, con la quale ho voluto avere un assaggio delle atmosfere della Repubblica Ceca. Una volta fatta una bella colazione in autostazione (con brioche calda ai frutti di bosco e cappuccino, per un totale di €01.49), è stato il momento di prepararsi - sempre con approccio vigile & pro-attivo, ricordate? - all'arrivo della nostra linea 260 con destinazione finale Berlino.
Qui le cose si sono fatte un poco più complicate, dal momento che questa risultava una corsa-fantasma, non essendo segnalata in alcun modo nei pur esaurienti tabelloni dell'autostazione. Avvicinandosi l'orario di arrivo del bus, mi sono dunque rivolto al banco informazioni per capire se il punto di arrivo/partenza fosse effettivamente quello, o non avessi per caso interpretato male le indicazioni riportate sulla prenotazione in mio possesso. Fortunatamente l'addetta alla quale mi sono rivolto ha consultato un imponente volume cartaceo e, scorrendo con il dito le tabelle degli orari, è stata in grado di confermarmi che il mio Flixbus sarebbe arrivato alla piattaforma 17. Rincuorato e per nulla preoccupato (trattandosi a tutti gli effetti di una gita, e non di un viaggio importante), ho quindi trovato nel suddetto stallo un ragazzo al quale ho chiesto conferma che il punto di raccolta sarebbe stato effettivamente quello. Nonostante non parlasse una sola parola di inglese, il giovine mi ha mostrato la sua prenotazione cartacea sulla quale qualcuno - non sono stato in grado di farmi dire chi, di preciso - aveva evidenziato il numero 17: dopo pochi minuti, in effetti, il nostro autobus si è materializzato in tutto il suo verdissimo nitore.
L'arrivo a Bratislava è stato puntuale - nonostante una sosta tecnica per il rifornimento - e suggestivo, per le decine di pale eoliche che ci danno il benvenuto attraversando la campagna slovacca e per il progressivo ingresso nel contesto urbano, salutato da una lenta trasformazione del paesaggio che non manca mai di affascinarmi. Menzione particolare per l'autostazione di Bratislava, che avrei scoperto nel dettaglio nei giorni successivi: si tratta di una struttura nuova e bellissima, che può tranquillamente paragonarsi a quella di certi piccoli e moderni aeroporti per la cura dei dettagli, l'accoglienza e l'abbondanza dei posti a sedere, la varietà dei servizi offerti e la chiarezza con la quale sono presentate le informazioni ai viaggiatori. Chapeau!
Da Bratislava a Brno
Trascorso il primo giorno a Bratislava, è stata la volta della gita a Brno, con la quale ho voluto avere un assaggio delle atmosfere della Repubblica Ceca. Una volta fatta una bella colazione in autostazione (con brioche calda ai frutti di bosco e cappuccino, per un totale di €01.49), è stato il momento di prepararsi - sempre con approccio vigile & pro-attivo, ricordate? - all'arrivo della nostra linea 260 con destinazione finale Berlino.
Qui le cose si sono fatte un poco più complicate, dal momento che questa risultava una corsa-fantasma, non essendo segnalata in alcun modo nei pur esaurienti tabelloni dell'autostazione. Avvicinandosi l'orario di arrivo del bus, mi sono dunque rivolto al banco informazioni per capire se il punto di arrivo/partenza fosse effettivamente quello, o non avessi per caso interpretato male le indicazioni riportate sulla prenotazione in mio possesso. Fortunatamente l'addetta alla quale mi sono rivolto ha consultato un imponente volume cartaceo e, scorrendo con il dito le tabelle degli orari, è stata in grado di confermarmi che il mio Flixbus sarebbe arrivato alla piattaforma 17. Rincuorato e per nulla preoccupato (trattandosi a tutti gli effetti di una gita, e non di un viaggio importante), ho quindi trovato nel suddetto stallo un ragazzo al quale ho chiesto conferma che il punto di raccolta sarebbe stato effettivamente quello. Nonostante non parlasse una sola parola di inglese, il giovine mi ha mostrato la sua prenotazione cartacea sulla quale qualcuno - non sono stato in grado di farmi dire chi, di preciso - aveva evidenziato il numero 17: dopo pochi minuti, in effetti, il nostro autobus si è materializzato in tutto il suo verdissimo nitore.
Gli interni eleganti del Flixbus per Brno |
L'impressione offerta dal bus per Brno, gestito se non ricordo male da una società tedesca, è stata da subito ottima: sarà stato per la splendida mattinata di sole, per il mezzo non affollato, per la tranquillità e riservatezza dei passeggeri, sta di fatto che in pochi minuti mi sono sentito "come a casa" e prontissimo ad effettuare il viaggio, quasi dispiaciuto per la sua durata così breve. Ho trovato gli interni, visibili in foto, particolarmente accoglienti e confortevoli, sia per la qualità dei tessuti che per gli abbinamenti dei colori: la moquette, il parquet, i velluti... tutto trasmetteva una sensazione di razionale, nuovo e pulito, alla quale si aggiungeva tutta la serie di servizi Flixbus attiva e funzionante. Il viaggio è stato eccellente, dalle sue premesse fino all'arrivo a Brno, che per la verità è avvenuto in un'autostazione un poco squallida, benchè coperta ed a pochi metri dal centro cittadino (situata proprio di fronte al Grand Hotel di Brno).
Da Brno a Bratislava
Il ben poco ameno rientro da Brno a Bratislava |
Giova ripeterlo: Flixbus, o il sistema del trasporto su gomma in generale, richiede una piccola dose di adattamento e qualche precauzione (come la scelta di coincidenze dilatate, quando possibile) per essere utilizzato con soddisfazione. Il rientro serale da Brno a Bratislava ha infatti costituito l'esperienza più negativa delle sei effettuate nel corso di questo breve city break, inanellando una serie di sfortunati eventi che hanno fatto andare un po' tutto storto. Li riassumo in modo schematico perchè possano costituire, al di là del mio racconto, anche un promemoria utile ai nuovi viaggiatori, che potranno prepararsi per tempo e senza patemi a questo tipo di occorrenze:
- L'autobus è arrivato in ritardo e la segnalazione di Flixbus non è stata affidabile. Al pari degli altri passeggeri in partenza, alle 18:25 ho ricevuto un SMS con questo testo: Il suo bus 260 con destinazione Budapest Nepliget è in ritardo di 20 minuti. Per ulteriori informazioni: flixbus.it/info L'orario di partenza originale era fissato per le 19:10, quindi si può dire che il messaggio sia stato inviato con un anticipo sufficiente. Bisogna però aggiungere che il ritardo si è dimostrato ben più ampio, con i passeggeri che sono stati lasciati al freddo ed al gelo per oltre un'ora senza ulteriori indicazioni nè aggiornamenti (dal momento che a Brno solo la fichissima compagnia RegioJet dispone di monitor per arrivi e partenze).
- Attenzione quindi, come sopra ricordato, alla programmazione delle coincidenze: il nostro bus è infatti arrivato a Bratislava con consistente ritardo, circostanza che per me ha determinato un ritorno in ostello lungo strade buie (che all'orario programmato sarebbero state invece ben più illuminate ed affollate) ma che per altri avrebbe potuto determinare la perdita di una successiva partenza.
- Il meglio però doveva ancora arrivare! All'arrivo dell'autobus, gli autisti si sono dimostrati da subito piuttosto confusi e disordinati nelle operazioni di check-in. Non si tratta, bisogna ammetterlo, di una scienza esatta: tutti cercano di entrare prima degli altri per assicurarsi i posti migliori, qualcuno deve lasciare il bagaglio in stiva e qualcun altro no, qualcuno deve lasciare il trolley in uno scomparto e qualcun altro in un altro (a seconda della destinazione del singolo, cosicchè si sappia subito che scomparto aprire al momento della discesa), qualcuno infine non trova il passaporto (che dovrete SEMPRE avere con voi, ovunque andiate con Flixbus) e ci vuole pertanto un minimo di polso da parte degli autisti per gestire un processo che presenta diverse variabili e può dare oggettivo adito a confusione. Nel nostro caso gli autisti si sono fatti travolgere dalla folla, evidentemente desiderosa di salire a bordo per mettersi finalmente al caldo, e non saprei nemmeno dirvi se abbiano proceduto al controllo accurato di tutti i biglietti.
- Il meglio però doveva ancora arrivare, parte seconda! Mi è capitato di leggere in Rete di autisti che in autostrada procedevano a zig-zag, senza mantenere le distanze di sicurezza con gli altri veicoli ed effettuando bruschi cambi di corsia per sorpassare e rientrare... e non vi nascondo che, fino al mio viaggio, ho pensato che si trattasse di bufale mirate a screditare la società. Ebbene, ahinoi, devo invece confermarvi che si tratta di eventualità che possono davvero verificarsi! Appena entrati in autostrada il bus ha cominciato a sbandare da una parte all'altra, pur a corsia libera, per motivi che mi sfuggono. I sorpassi apparivano tutti azzardati, e preceduti da un accostamento al mezzo precedente che avrebbe potuto misurarsi nell'ordine dei centimetri, non dei metri. Il rientro nella corsia centrale, infine, era sempre piuttosto brusco ed accompagnato dal lampeggiare dei fari con il quale tutti gli altri mezzi in carreggiata salutavano le nostre temerarie manovre. L'autobus era pieno, ed io ho potuto gustarmi agevolmente lo spettacolo - una volta allacciate saldamente le cinture di sicurezza - dal sedile centrale dell'ultimissima fila (quella nella quale si sedevano i bulli quando si andava in gita alle medie, per capirci), quindi con affaccio non-ostruito sul parabrezza. Certamente siamo arrivati a Bratislava sani & salvi, e mi auguro che gli altri passeggeri diretti a Budapest abbiano potuto godere della stessa benevola sorte: tuttavia non posso non domandarmi come sarebbe stato compiere un viaggio più lungo in queste condizioni.
- Ciliegina sulla torta: nonostante il ritardo accumulato, gli autisti hanno ben pensato di effettuare una sosta prolungata per una "pausa zigaretten", durante le quale ci hanno lasciato sull'autobus con entrambe le portiere aperte, giusto per assicurarsi che il calduccio del quale avevamo finalmente potuto godere a bordo rimanesse l'unico bel ricordo di questo surreale trasferimento. Ok.
Al pari del rilassante viaggio da Bratislava a Brno, questo è stato probabilmente il viaggio che mi ha lasciato la migliore impressione, ed il desiderio di ripetere presto l'esperienza. Sempre gestito dalla slovacca Blaguss, il rientro in Italia è avvenuto con un bus nuovo ed accessoriato come da standard Flixbus: a differenza del viaggio di andata, inoltre, gli autisti si sono rivelati non solo molto professionali alla guida ma anche simpatici e ben disposti nei confronti dei passeggeri (slovacchi) che hanno voluto scambiare qualche parola con loro nel corso delle oltre nove ore di viaggio.
Da Bratislava a Mestre |
Avendo preso posto tra i primi e lato-finestrino-finestrone, in questa occasione ho potuto sperimentare qualche soluzione per rendere la tradotta notturna più confortevole: ho quindi potuto allestire liberamente il mio tavolino personale con cellulare (sotto carica e collegato al WiFi), Game Boy con Super Mario World, auricolari JBL e maxistecca di cioccolato slovacco, potendo anche sperimentare l'utilizzo del cuscino gonfiabile comprato su Amazon per circa una decina di euro. Certamente così configurato mi sono sentito più a mio agio, senza essere di intralcio al mio vicino di posto (un educato ragazzo dai tratti pakistani salito e sceso in Austria) e con una vista sui panorami notturni che in alcune occasioni ha conciliato in minima parte il sonno.
Non è possibile in ogni caso identificare un'esperienza nella quale tutti possano rispecchiarsi. Ci sono ad esempio persone che riescono a ronfare paciosamente per nove ore di fila e, immagino, arrivano a destinazione forse un poco spettinate ma adeguatamente riposate, proprio come se avessero trascorso una notte in albergo (punto forte dei viaggi notturni, perchè si arriva a destinazione al mattino risparmiando un soggiorno in hotel). Nel mio caso il viaggio è stato perfettamente tollerabile ed a tratti davvero molto piacevole (ho potuto ad esempio conoscere un signore toscano entusiasta di Flixbus ed impiegato presso la centrale nucleare di Mochovce), ma non si può dire che sia arrivato a Mestre alle cinque del mattino adeguatamente riposato. La valutazione, a mio parere, deve quindi concentrarsi sul tipo di impegno che ci attenderà una volta giunti a destinazione: un turista potrà tranquillamente convivere con un po' di sonnolenza, in attesa della prima vera notte in albergo/ostello per riposarsi come si deve. Al contrario, chi deve presentarsi ad un appuntamento di lavoro o compiere un'operazione per la quale siano richieste concentrazione e freschezza mentale, dovrà probabilmente organizzarsi per arrivare con un giorno di anticipo oppure preferire altre forme di trasporto.
Non è possibile in ogni caso identificare un'esperienza nella quale tutti possano rispecchiarsi. Ci sono ad esempio persone che riescono a ronfare paciosamente per nove ore di fila e, immagino, arrivano a destinazione forse un poco spettinate ma adeguatamente riposate, proprio come se avessero trascorso una notte in albergo (punto forte dei viaggi notturni, perchè si arriva a destinazione al mattino risparmiando un soggiorno in hotel). Nel mio caso il viaggio è stato perfettamente tollerabile ed a tratti davvero molto piacevole (ho potuto ad esempio conoscere un signore toscano entusiasta di Flixbus ed impiegato presso la centrale nucleare di Mochovce), ma non si può dire che sia arrivato a Mestre alle cinque del mattino adeguatamente riposato. La valutazione, a mio parere, deve quindi concentrarsi sul tipo di impegno che ci attenderà una volta giunti a destinazione: un turista potrà tranquillamente convivere con un po' di sonnolenza, in attesa della prima vera notte in albergo/ostello per riposarsi come si deve. Al contrario, chi deve presentarsi ad un appuntamento di lavoro o compiere un'operazione per la quale siano richieste concentrazione e freschezza mentale, dovrà probabilmente organizzarsi per arrivare con un giorno di anticipo oppure preferire altre forme di trasporto.
Lo straordinario spazio a disposizione sul Flixbus da Mestre a Bologna |
Desidero infine dedicare una menzione particolare alla comodità ed agli spazi offerti a bordo della linea 533, da Mestre a Roma (via Bologna). Sul sito di Flixbus ed in rete si trovano alcune foto che raffigurano proprio i sedili eccezionalmente ampi disponibili sul mezzo utilizzato in questa occasione. Basti pensare che persino io, alto un metro ed ottantanove, disponevo di un abbondante spazio tra le ginocchia ed il sedile davanti, circostanza che ha reso il viaggio davvero comodo: per la prima volta, inoltre, ho trovato due prese elettriche disponibili per i due passeggeri, senza quindi la necessità di utilizzare sdoppiatori nel caso entrambi avessero desiderato caricare contemporaneamente i propri device. Infine, ho potuto ascoltare per la prima volta il messaggio istituzionale di benvenuto - in italiano ed inglese - che è stato puntualmente trasmesso dall'autista in occasione di ciascuna ripartenza, per accogliere i nuovi passeggeri. Si tratta non solo di un messaggio chiaro e contenente informazioni utili sui servizi disponibili a bordo, che non tutti potrebbero conoscere o avere già sperimentato, ma anche di un modo per tendere ad una Flixbus experience che sia il più possibile uniforme nei suoi vari aspetti (dotazioni e spazi del bus, procedure per il check-in, stile di guida, organizzazione e successione dei vari checkpoint che caratterizzano un viaggio), comunicandola in modo netto ai passeggeri ed esplicitando una sorta di promessa di servizio nei loro confronti.
Considerazioni finali
Al termine di questa prima esperienza internazionale con Flixbus, che mi ha permesso di compiere oltre 1800 km su sei diversi mezzi, il mio giudizio su questa ulteriore possibilità di viaggio non può che essere positivo perchè - con la possibile esclusione del percorso da Brno a Bratislava - tutte le ragionevoli attese hanno trovato un riscontro puntuale nella realtà dei fatti. Come scritto più sopra, le maglie della Rete progettata dalla start-up (per la verità ormai gigante monopolista, in alcuni mercati) non sono ancora sufficientemente strette da garantire un'esperienza sempre uniforme, ma è possibile informarsi e cercare di prevenire, nei limiti, eventuali difformità di servizio e contrattempi. Per quanto mi riguarda, l'opportunità di girare l'Europa divertendomi, scoprendo posti nuovi durante lo spostamento e senza l'ansia di dover prendere l'aereo costituisce una vera e propria rivoluzione: in un momento in cui, per vicissitudini lavorative, posso permettervi di trascorrere qualche ora in più in viaggio, affrontare lunghe trasferte senza ansie e senza patemi cambia radicalmente la mia prospettiva su ciò che è possibile fare nel tempo libero, senza che un contrattempo possa diventare fonte di grande preoccupazione.
Si tratta di considerazioni che tengono conto delle mie preferenze (nessun problema a stare seduto per diverse ore su un bel bus, almeno finchè mi offrono una presa elettrica, collegamento WiFi e bagno per le emergenze) e delle ansie con le quali in un modo o nell'altro convivo (aereo, altezze ed annessi & connessi propri dell'esperienza aeroportuale). Per altri le considerazioni saranno necessariamente diverse: qualcuno scoprirà nella rete europea di Flixbus dei collegamenti che prima non esistevano; qualcun altro troverà alternative economicamente convenienti; ci sarà chi sarà attratto dalla possibilità ecologica di compensare, pagando un sovrapprezzo irrisorio, le emissioni di CO2 prodotte con il proprio viaggio; qualcun altro, infine, apprezzerà semplicemente la novità, l'idea alla base del servizio, il buon funzionamento della app per l'acquisto dei biglietti o l'occasione di conoscere persone nuove nel corso di lunghi viaggi attraverso le bellezze d'Italia e d'Europa. Dal canto mio, sono ragionevolmente certo che altre esperienze mi attenderanno a bordo degli autobus verdi, e se vorrete seguirmi non mancherò di darne conto su queste pagine!
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