Ho recentemente letto su Wired.it (una testata di cui mi fido, trovate l'articolo all'indirizzo http://daily.wired.it/news/ambiente/2011/04/22/cibo-acrilammide.html#content) che, nonostante le raccomandazioni degli anni scorsi, in alcuni alimenti sono stati riscontrati livelli troppo alti di una sostanza cancerogena, chiamata acrilammide. La cosa che mi ha spaventato è che all'interno dell'articolo non vengono citate fonti quali blog politicizzati o forum per i quali nessuno si assume responsabilità (e per questo terreno ideale per la coltura di allarmismi senza alcun fondamento scientifico), bensì organismi internazionali noti ed universalmente riconosciuti come seri ed autorevoli.
A scoprire il problema dell'acrilammide è stata l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma. In un rapporto pubblicato pochi giorni fa, l'Efsa ha reso noti i risultati di una ricerca effettuata su campioni di prodotti alimentari raccolti tra il 2007 e il 2009. L’acrilammide è un composto chimico ritenuto nocivo perché ha proprietà cancerogene e genotossiche. E’ cioè in grado di spezzare e di alterare la catena del dna e dar luogo così a replicazioni cellulari sbagliate. Di solito si forma nei prodotti alimentari ricchi di amidi durante la cottura a temperature elevate, come la frittura, la cottura al forno e alla griglia.
Secondo l'autorevole European Food Safety Authority, da quando nel 2002 è stata scoperta la presenza di acrilammide negli alimenti, l’industria ha cercato di escogitare modalità per ridurne la formazione negli alimenti. Poiché esso si produce durante i normali processi di cottura dei cibi, è probabile che la popolazione sia stata esposta all’acrilammide tramite l’alimentazione per un periodo di tempo considerevole. Per contribuire a ridurne i livelli di assunzione si possono adottare accorgimenti come seguire una dieta equilibrata e varia, ed evitare cotture eccessive. Tuttavia, la World Health Organization raccomanda che "food should not be cooked excessively, i.e. for too long or at too high a temperature. However, all food, especially meat and meat products, should be cooked sufficiently to destroy food poisoning bacteria".
Nel corso del periodo di monitoraggio gli esperti dell’Efsa hanno visto aumentare la presenza di acrilammide in due gruppi di prodotti: i crackers di tipo svedese e il caffè istantaneo, che consumo abitualmente. Mentre negli altri prodotti presi in esame il livello di acrilammide non è cambiato affatto. I livelli medi più elevati sono stati rilevati in alimenti quali le patatine e i succedanei del caffè, tra cui le bevande simili al caffè a base di cicoria o di cereali come l'orzo. Le patate fritte (comprese le patate fritte a bastoncino), il caffè torrefatto e il pane morbido sono stati individuati come i prodotti che maggiormente contribuiscono all'esposizione all’acrilammide negli adulti.
Questa mattina ho inviato una mail a CONAD, dopo essermi registrato sul loro sito, per chiedere chiarimenti ed analisi su alcune linee di prodotto che potrebbero contenere acrilammide, come ad esempio l'ORZO & CAFFE' SOLUBILE: vi terrò aggiornati su eventuali risposte ufficiali e provvedimenti adottati.
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