sabato 2 maggio 2020

Recensione WITCHCRAFT - BLACK METAL


Witchcraft
Recensione: Black Metal



Il progetto Witchcraft nasce nel 2000 per volontà del cantante e chitarrista Magnus Pelander, desideroso di omaggiare i suoi idoli Roky Erickson (The 13th Floor Elevators) e Bobby Liebling (Pentagram). Dall’album di debutto del 2004 all’ultima uscita datata 2016, i Witchcraft hanno dato forma ad un atmosferico mix di doom e classic rock che oggi trova una nuova – e assai coraggiosa – sintesi nella austera forma della one-man-band con la quale lo stesso Pelander ritorna a far parlare di sé. 

Black Metal” è infatti un’avventura acustica di circa trenta minuti, intensa e struggente-ogni-limite nell’interpretazione languida e sofferta del musicista svedese. Mettendo in scena solo un uomo con la sua svogliata chitarra, il disco sceglie di rinunciare all’idea di una qualche orchestrazione, di una resa corale e di un dinamismo che altre band hanno dimostrato di poter proporre anche in versione unplugged (Days Of The New, 1997). 

L’album canta invece di solitudine e disperazione, odora di un’oscurità pericolosa e rarefatta, si nutre di paure difficilmente descrivibili ed intimorisce con una forma talmente errante che farà sentire molti di noi colpevoli di non saperla comprendere, né apprezzare.

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Ascoltato con
Cuffie Superlux HD-668B
DAC LH Labs Geek Pulse (ESS9018K2M Core)
Alimentatore LH Labs Linear Power Supply
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)

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