Aries Field
Recensione: The Halo Behind The Sun
Progetto del vulcanico Fabio Stroppa, gli Aries Field sono una oggi-one-man-band attiva dal 2013 e con alle spalle un album di prog sperimentale pubblicato nel 2018, dopo cinque anni di lavoro. “The Halo Behind The Sun” si pone come ideale continuazione del medesimo percorso di ricerca ed assestamento, sposando la forma di un concept album in quattro parti basato sugli avvenimenti della seconda guerra mondiale ed abbracciando le coordinate stilistiche di un dark heavy nordico dalle forte connotazioni atmosferiche.
Nonostante una produzione funzionale, il disco non nasconde le sue ambizioni: orchestrazione ed arrangiamenti vanno ben oltre la media dell’autoprodotto (“Warrior”) e si avverte, soprattutto in quegli intermezzi che non perdono mordente, la piacevole tensione tipica del prodotto che vuole diventare grande. Meno convincente suona invece la deriva alternative che la band ha scelto di imboccare, in nome della quale viene costantemente evitata la soluzione facile del bridge che costruisce, del ritornello che sfocia o della melodia semplice di un bell’assolo.
Che questo disco punti ad essere qualcosa di differente, ancor prima che alternative, è immediatamente chiaro quanto sinceramente apprezzabile: se il semplice proponimento sia sufficiente a dare al progetto una forma nuova e riconoscibile è invece il principale dilemma da risolvere con l’ascolto.
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Ascoltato con
Cuffie Superlux HD-668B
DAC LH Labs Geek Pulse (ESS9018K2M Core)
Alimentatore LH Labs Linear Power Supply
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)
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