mercoledì 1 aprile 2020

Recensione THE UNITY - PRIDE


The Unity
Recensione: Pride




Progetto del chitarrista tedesco Henjo Richter, i The Unity portano in dote due album pubblicati nel 2017 e nel 2018, tour con Axel Rudi Pell, Edguy e Sinner, un bravo cantante italiano ed una folta rappresentativa dei Gamma Ray: fatti nudi & crudi che raccontano di una band attiva, costante e dalle prospettive certamente interessanti. 

Le piogge ed i tuoni della intro The New Pandora, una specie di Silent Lucidity (Empire, Queensrÿche, 1990) al contrario, ai quali segue l’efficacia affilata di Hands Of Time, sono un’anteprima appetitosa e veritiera di quello che succederà nell’arco delle successive dieci tracce: un hard rock melodico e pimpante, power soprattutto nelle ritmiche (Wave Of Fear), che la voce del nostro Gianbattista Manenti interpreta con il graffio tipico di un ‎Tony Harnell‎, o di un Eric Saint Michaels se volete approfittare del lockdown per riscoprire una perla dimenticata

Di Pride colpiscono ed ammaliano tanto il vigore quanto la luminosità, il gusto dolce della misura e l’abilità nel suonare leggeri – pur con suoni pesanti – che è tipica dei supergruppi più acclamati.

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Ascoltato con
Cuffie Superlux HD-668B
DAC LH Labs Geek Pulse (ESS9018K2M Core)
Alimentatore LH Labs Linear Power Supply
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)

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