Vengono dal Cile i Sinner’s Blood, e gran parte delle fortune del loro disco di debutto, pubblicato da Frontiers, sono affidate al talento del frontman James Robledo (The Voice Chile) ed all’esperto chitarrista Nasson, polistrumentista qui anche in veste di compositore e produttore. Che tra i due ci sia una buona chimica, e che in qualche modo si siano scelti sulla base di una visione forte e condivisa, lo si intuisce facilmente avviando l’ascolto di “The Mirror Star”, un disco che fin dalle prime battute serve sul piatto una sferzata energica ed al tempo stesso melodica di hard’n’heavy di pregevole fattura.
Molto del dinamismo di “The Mirror Star” risiede nel riffing agile di Nasson (“Awakening”): ben supportato da una instancabile sezione ritmica, il gruppo si pone sullo stesso livello dei migliori Firewind, dei dimenticati Blackstar Halo, degli amati Sentenced nei rari momenti in cui erano in vena di fare festa (“Kill Or Die”) oppure dei connazionali e sottovalutati Six Magics.
E’ soprattutto la concentrazione chirurgica degli elementi a fare intuire, da subito, la bontà del risultato: benchè essa vada a discapito di quella varietà della quale in fondo nessuno ha davvero bisogno, non serve avventurarsi oltre i primi tre o quattro episodi della playlist per capire che i Sinner’s Blood hanno ben chiaro cosa vogliono suonare, come vogliono farlo e per quali caratteristiche vogliono essere tenuti in considerazione a partire da questo 2020.
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Ascoltato con
Casse Cerwin-Vega VE 5M
Amplificatore PS Audio Sprout
DAC 24-bit/192kHz Wolfson WM8524
Cavi di segnale Sonero PureLink
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)
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