Gli Stardust sono un gruppo di musicisti con base in Ungheria, terra dalla quale ricordo ancora l’ottimo – e leggermente più ruvido – “Time Is Waiting For No One” degli Hard (2010): gruppo anagraficamente giovane ma non di primissimo pelo, poichè la sua formazione risale al 2014, i nostri non fanno mistero di ispirarsi al rock melodico e all’AOR di stampo più classico per omaggiare le band come Def Leppard, Winger e Journey che con questa musica hanno colorato gli anni ottanta.
Avvalendosi della collaborazione con Mark Spiro (Bad English, House of Lords, Giant) e con il chitarrista e produttore svedese Tommy Denander, il quintetto affida alla distribuzione di Frontiers un disco dal sapore tipicamente a stelle e strisce, capace di andare dritto al sodo senza inutili fronzoli né ambiziose pretese. Perfettamente a loro agio nello sganciare il primo ritornello dopo appena pochi secondi dalla pressione del tasto Play, gli Stardust dimostrano di sapere assemblare con mestiere ritmiche incalzanti ed ordinate, tastiere non troppo invasive, qualche gradevole assolo o intermezzo strumentale (“Hey Mother”) ed il cantato funzionale di Adam Stewart.
Se il quadro non vi sembra troppo eccitante è perché, in effetti, “Highway To Heartbreak” si presenta come una onesta somma di parti, ortodossa e dignitosamente derivativa (“Heartbreaker”) come sappiamo ormai realizzarle anche dalle nostre parti, prodotto con professionalità senza però che essa sia posta al servizio di un proponimento particolarmente personale, né raffinato.
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Ascoltato con
Casse Cerwin-Vega VE 5M
Amplificatore PS Audio Sprout
DAC 24-bit/192kHz Wolfson WM8524
Cavi di segnale Sonero PureLink
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)
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