lunedì 20 aprile 2020

Recensione HYPERION - INTO THE MAELSTROM


Hyperion
Recensione: Into The Maelstrom




Electrocution, Ice Flame, Roynoir, Saints’ Trade e Tarchon First sono solo alcuni dei nomi che mi vengono in mente quando penso alla scena rock di Bologna: gruppi con pubblici eterogenei e prospettive differenti, certamente, che in alcuni casi nulla hanno – o hanno avuto – in comune se non una passione autentica per un certo modo più o meno raffinato, ma sempre fisico diretto e sanguigno, di servire musica. 

Gli Hyperion vengono anch’essi dal capoluogo emiliano, dove si sono formati nel 2015 per poi debuttare discograficamente un paio di anni più tardi con “Dangerous Days”. Come molte opere seconde “Into The Maelstrom”, pubblicato dalla spagnola Fighter Records, costituisce dunque un’occasione per confermare quanto di buono fatto fino ad ora, aggiungendo un nuovo tassello artistico al percorso della band guidata dal chitarrista Davide Cotti.

Per salvaguardare innanzitutto la continuità stilistica con i numi tutelari Iron Maiden, Judas Priest e Megadeth, gli Hyperion si allineano alla filosofia di quelli che non vanno tanto per il sottile: il loro infatti è un heavy/thrash moderno e brillante, che fa subito presa grazie ad un evidente senso di compattezza e coesione. 

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Ascoltato con
Cuffie Superlux HD-668B
DAC LH Labs Geek Pulse (ESS9018K2M Core)
Alimentatore LH Labs Linear Power Supply
Filtro Audioquest Jitterbug
Software Foobar2000 ver. 1.3.16 (WIN10 Pro / 64bit)

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