martedì 5 giugno 2018

A Varsavia con Sindbad: la mia esperienza

Il nostro Sindbad bus, in sosta da qualche parte in Polonia

Dovendo raggiungere un caro amico a Vilnius, in Lituania, scopro che Varsavia potrebbe essere un interessante punto di connessione tra le tratte di AGAT Tours (da Bologna in promozione a €58.00) e Lux Express (da Varsavia €10.00). Inizialmente prevedo di fare un'unica tirata, ripartendo alla volta della capitale lituana appena mezz'ora dopo essere arrivato a Varsavia: mentre mi trovo a passeggio nei dintorni di Copenhagen vengo però raggiunto telefonicamente da una signora polacca che mi avvisa di una recente fusione societaria che ha coinvolto AGAT Tours, con la conseguente necessità di essere "dirottato" su una linea della ditta SINDBAD, partendo con un paio di giorni di anticipo. Mi dico che inserire un city break nella capitale della Polonia non sarebbe così male, dopotutto si tratta di una nazione che non ho mai visitato, ed anche la prospettiva di ripartire verso Vilnius dopo un paio di giorni di riposo mi sembra sensata. Accetto quindi l'offerta, e la gentile signora provvede ad inviarmi via email un secondo titolo di viaggio che sostituisce quello già in mio possesso. 

Il bus di Sindbad per la prima parte del viaggio

Nonostante gli spazi siano più ridotti rispetto ai bus di Flixbus, l'impatto con Sindbad é positivo: l'abbinamento dei colori (in alcuni punti nei toni bianchi e rossi della bandiera polacca) é elegante, i rivestimenti sono morbidi e come nuovi, l'aria condizionata é a manetta ma ricordo sempre che si possono chiudere entrambe le bocchette, c'è una presa elettrica di standard non identificato, tavolini ampi ma come spesso accade non contenitivi (tip: portatevi degli elastici per assicurare i vostri oggetti durante le curve o le frenate) e due prese USB raggiungibili con facilità. Il bus ha un monitor situato più o meno a metà e tutti i passeggeri, tra i quali molte signore polacche, sembrano persone a modo. C'è inoltre una hostess di bordo - Magda, se ho ben capito - molto carina ed attiva che verifica i nominativi, assegna il posto e consegna le etichette adesive per i bagagli, nonostante io abbia già provveduto in modo autarchico. Anche l'autista si presenta in modo impeccabile. Non mi sembra ci sia la connessione wireless (funzionerà solo in Polonia, chiarirà successivamente la hostess), ma apprezzo il fatto di partire con due posti a disposizione, che durante la notte potrebbero essere determinanti per provare a riposare qualche ora. La partenza avviene con cinque minuti di anticipo ed é già ora di mettere in carica il cellulare. Non ho inizialmente informazioni su fermate intermedie ed eventuali soste, gli annunci sono solo in polacco ed è un peccato, trattandosi comunque di un percorso internazionale. Avverto la hostess che non funzionano nemmeno le prese USB, mi dice che avviserà l'autista. Metto i fantasmini al posto dei calzini e slaccio le scarpe per favorire la circolazione nelle gambe, che nei viaggi lunghi é sempre messa a dura prova (ed io consiglio di uscire e sgranchirsi ad ogni occasione utile). A Verona si cambiano gli autisti, tutti vestiti in divisa, e si siede un ragazzo di fianco a me: temo che la nuttata richiederà un reciproco sforzo di coabitazione, visti gli spazi angusti. 

Leggo sul sito di Sindbad che le fermate intermedie saranno dieci: la buona notizia è che, a differenza di Flixbus, dalle 20:25 (Bolzano) alle 08:00 (Slubice) non sono previsti stop per cui, una volta trovata una qualche configurazione per la notte, non ci si dovrà preoccupare di eventuali sconvolgimenti, come gente che scende ed altra che sale, durante le delicate ore notturne. La guida é rilassante e l'atmosfera a bordo rimane silenziosa e piacevole, ben altra cosa rispetto alla tragicomica Francoforte - Bologna con gli autisti di Flixbus in forza alla Cialone Tour. Ulteriore buona notizia: se per il Wi-Fi dovrò aspettare l'ingresso in Polonia, le prese USB hanno ripreso a funzionare e posso ricaricare (anche contemporaneamente, dal momento che viaggio con due cavetti) sia telefono che powerbank. A Trento il bus si va riempiendo. 

A Bolzano cambia il mio compagno di sedile, una signora polacca di mezza età che provvederà gentilmente a tradurmi tutti i messaggi trasmessi al microfono dalla hostess, mentre il bus può dirsi ormai pieno. Avendo separato orizzontalmente i sedili prima che la signora salisse, manovra che non tutti conoscono, ottengo spazio sufficiente per entrambi. Alle 21:05 viene proiettato un film con Pierce Brosnan, con il tipico doppiaggio "alla polacca" (una voce maschile che recita meccanicamente tutte le parti). Meglio infilarsi nuovamente le cuffie JBL e tornare ad ascoltare un po' di metal con Poweramp. Tolgo per metà i piedi dalle scarpe, sempre protetti dai fantasmini, sperando di evitare gli impressionanti gonfiori riportati nel corso del viaggio per e da Copenaghen. 

Il risveglio alle porte di Berlino

Ci svegliamo alle porte di Berlino, anche per il continuo vociare delle loquaci compagne di viaggio polacche: è una bella giornata di sole, il cuscino gonfiabile mi ha permesso di schiacciare qualche intermittente pisolino e penso di poter arrivare nel pomeriggio a Varsavia in una condizione presentabile. Prima di leggere le ultime news su Facebook, ancora senza Wi-Fi, bevo il mio nettare di mirtillo, vero toccasana quotidiano particolarmente utile per occhi e circolazione durante i viaggi. Poco prima dell'ingresso in Polonia la hostess ci informa che dovremo cambiare bus, ognuno in base alla destinazione prevista. Grazie alla traduzione della mia vicina di posto ottengo da Magda un biglietto manoscritto con il numero del nuovo bus e la piattaforma di partenza. Continuo però a non sapere dove ed a quale ora avverrà il cambio: le comunicazioni ai passeggeri continuano ad essere in solo polacco e la circostanza non può non provocare un minimo di smarrimento. Alle 08:30 arriviamo alla stazione dei bus di  Slubice - Port Swiecko, dove ottengo un'ulteriore riprova della bontà del mio mantra, quando si viaggia l'Europa in autobus: 

CHIEDERE, CHIEDERE SEMPRE! 

Non convinto delle indicazioni che mi erano state date da Magda per la coincidenza, perchè mi ritrovo praticamente solo sulla piattaforma e non vedo più valigie nell'area di deposito delle stesse (che qui vengono trasferite automaticamente sui bus di destinazione da personale addetto, come in aeroporto), chiedo informazioni alla hostess di un altro bus che mi fornisce indicazioni nuove e diverse, facendomi oltretutto notare che il bus per Varsavia sta per partire! Pfiuuu... trovo il bus dalla parte diametralmente opposta della stazione (bus 291, piattaforma 2 invece della 13), risolvo una questione con il mio numero di posto (che risulta occupato da un robusto polacco abbastanza indisponente, per un apparente misunderstanding tra i posti 47 e 37) e finalmente trovo un posto, pronto per la partenza che avviene alle 09:20 

Il bus da Slubice a Varsavia

Il bus é più spazioso rispetto a quello della prima tratta, stesse ottime condizioni, peccato che anche in questo caso nessuno parli inglese e faccia apparire le cose più complicate o difficili di quello che sono in realtà. In compenso il Wi-Fi funziona. Anche qui parte subito un primo film nel doppio monitor con doppiaggio in polacco (che comprende anche il titolo del film, all'apparenza francese) e poi un simil-007 chiamato SPY con Melissa McCarthy e Jason Statham i cui spari svegliano tutti me compreso, mentre la hostess prepara delle bevande calde a pagamento nella macchinetta posta davanti al bagno, riempiendo il bus con un profumo avvolgente e famigliare. L'esperienza dell'autostrada polacca è molto rilassante, il traffico è ridotto, il contesto è verde e soprattutto vanno tutti pianissimo, un po' come - mi dicono - negli Stati Uniti. E poi nooooo, quando vorresti rilassarti e goderti un po' di quiete è il momento di un terzo film in visione obbligatoria! Questa volta si tratta di Walk of Shame, del 2014. 

Il viaggio, nel suo complesso, può comunque definirsi piacevole, per quanto il cambio a Slubice non mi fosse stato comunicato in anticipo e l'indicazione errata per la ripartenza alla volta della capitale avrebbe potuto comportare conseguenze spiacevoli. Arrivo abbastanza riposato tra le moderne palazzine di Agfa, Microsoft, Fujitsu, Philips, Sodelco... il tempo è bello e non vedo l'ora di sperimentare il Capsule Hotel nel quale ho scelto di alloggiare per due notti prima della ripartenza per Vilnius.

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