mercoledì 28 agosto 2013

Recensione WONKIE GUY - GAME BOY ADVANCE SP


Laureato nel 2003 in scienze informatiche, il canadese Sein Reid si è distinto per una carriera che l'ha portato a sviluppare - come racconta sul suo interessante blog - giochi per conto di Orbital Media (Scurge: Hive, Pirate Battle), Magmic Games (Ka-Glom!, Eagle Eye, Poker Blast, Cursed, Miner 2049er: Gold Rush, Phase 10, Guitar Hero Mobile), Electronic Arts Mobile (Clue), Oyaji Games (Mecho Wars) e Nine Tales Digital. Wonkie Guy fu creato dieci anni fa come parte della tesi di laurea discussa presso la Carleton University, e godette di una buona popolarità tra gli appassionati di software homebrew per aver conquistato il primo posto (tra cinquantacinque partecipanti) nella GBAX 2003 Coding Competition, realizzata in collaborazione con i siti GBAX, GBAEmu e GP32Emu. 

La programmazione amatoriale della piccola console Nintendo ha appassionato tantissimi fan in tutto il mondo e su siti come GBADev.org è ancora possibile scaricare gratuitamente titoli ufficiosi come XMen V Street Fighter e Half-Life nonchè vari strumenti di sviluppo che permettono a tanti di cimentarsi nell'arte della programmazione. Al di là degli effettivi risultati conseguiti da ciascuno, siti come questo rimangono una testimonianza della dignità con la quale invecchia una console che, a distanza di tanti anni, continua a riscuotere interesse ed apprezzamento. Il progetto presentato dal talentuoso Sean è una sorta di platform-game / demo, che dimostra grande passione per i videogiochi nonchè un'ottima conoscenza della materia informatica: sviluppato in due mondi, per un totale di tredici livelli, Wonkie Guy fonda la propria giocabilità sulla possibilità, per il suo protagonista, di staccare la testa dal proprio corpo per un periodo limitato di tempo, lanciandola in aria contro i nemici al fine di utilizzarla come arma. L'espediente ricorda quello di Super Mario World 2: Yoshi's Island (Nintendo, 1995) nel quale, benchè il piccolo Mario non costituisse un vero e proprio strumento di offesa, era comunque possibile separarlo da Yoshi a patto di ricongiungere entrambi i personaggi entro un tempo limitato e scandito da un insopportabile pianto!

Per quanto non manchino altre citazioni dei titoli Nintendo, come ad esempio la possibilità di raccogliere cento monete per guadagnare una vita extra, Wonkie Guy si presenta come un titolo tecnicamente curato ma dotato, longevità a parte, di una cura discontinua. Nonostante le ottime musiche e la piacevole grafica, le situazioni di gioco tendono a ripetersi, così come i nemici (piccoli esserini terrestri, alcuni dei quali dotati di cannoni, piante e fastidiosissime api) da affrontare durante il percorso che ci conduce all'uscita di ogni livello: il re-spawning di gran parte di essi rende il gameplay abbastanza meccanico e talvolta frustrante, a causa di un'azione a tratti frenetica che male si sposa con l'assenza di un tempo limite ed il tono gioioso e graficamente rilassato del gioco. In totale assenza di checkpoint, alcune morti appaiono gratuite (come quelle del livello a caduta libera, caratterizzato da uno scorrimento verticale obbligato), mentre altre sezioni si superano con un misto di fortuna e casualità, senza conquistare la gratificante impressione di aver davvero capito come superare un passaggio particolarmente ostico. 

Il "lancio della testa" ed il suo successivo recupero creano dinamiche potenzialmente interessanti e complesse, grazie a punti che è possibile superare solamente separando le due parti: a causa dei fastidiosi nemici (ad ogni contatto perderemo un cuore ed esauriti cinque cuori ci verrà sottratta una vita) e di alcune situazioni di non chiara lettura non è però mai possibile gustare appieno il meccanismo, calibrando, pianificando ed eseguendo una strategia consapevole. Al contrario, ad ogni buon proposito va fatta seguire una pratica spesso improvvisata, frustrante quando finita in malo modo e mai completamente appagante quando permette invece di avanzare al livello successivo. Il gioco permette di riprendere la partita unicamente dall'ultimo livello visitato, anche in seguito allo spegnimento della console, quasi a voler impedire un approfondimento della sua giocabilità da parte del giocatore: così facendo Sean ci stimola ad una progressione continua che tralasci l'attenzione al dettaglio, strattonandoci ad avanzare piuttosto che conducendoci per mano come solo un buon platform Nintendo saprebbe fare. 

Da un punto di vista strettamente tecnico vanno comunque elogiati la bontà delle animazioni, il preciso controllo del personaggio, l'equilibrio degli accostamenti cromatici e, come già anticipato, le ottime musiche: tra i principali difetti citerei invece la casualità di alcune situazioni che generano frustrazione perchè non permettono a Wonkie Guy di ricongiungersi alla propria testa (costringendolo ad una morte lenta ed ineluttabile) e l'impossibilità di rigiocare a piacimento i livelli già completati, come sopra evidenziato, per padroneggiarli al meglio. Se considerato - come in effetti è - al pari di un demo gratuito, realizzato da un programmatore giovane e relativamente inesperto, Wonkie Guy si rivela comunque una piccola chicca, dalla presentazione ordinata seppur generica: adatto ad una fruizione veloce (il gioco si finisce in un giorno, nell'arco di un paio di sessioni) che sveli le chiare ambizioni lavorative del suo artefice, il titolo vincitore del GBAX2003 si differenzia dai migliori giochi commerciali per una perdonabile mancanza di finitura, di spessore narrativo e di personalità, che in qualche occasione allontana il protagonista e la sua testa dai nostri affetti per lasciarli in balia degli eventi sul buio schermo del GBA.

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